Che cos’è lo stress?
Per spiegarlo vi racconto una storia.
Un giorno uno psicologo stava spiegando come gestire meglio lo stress. Davanti al pubblico ascoltatore sollevò un bicchiere d’acqua e domandò loro “Quanto credete che pesi questo bicchiere d’acqua?”
Il pubblico rispose cercando di quantificare il peso, chi diceva 250 grammi, chi 300, chi 400.
Lo psicologo replicò “Il peso assoluto non conta, dipende dal tempo per cui lo reggo.
Se lo sollevo per un minuto, non è un problema.
Se lo sostengo per un’ora, il braccio mi farà male.
Se lo sollevo per tutto il giorno, il mio braccio sarà intorpidito e paralizzato.
In ogni caso il peso del bicchiere non cambia, cambia solo il tempo: ma più a lungo lo sostengo, più pesante diventa”.
Lo stress e le preoccupazioni della vita sono come il bicchiere d’acqua.
Se ci pensiamo per qualche momento non succede quasi nulla, se ci pensiamo per tutto il giorno il cuore inizia a far male e ci sentiremo paralizzati e incapaci di far qualunque cosa!
Lo stress è quindi la risposta fisiologica che diamo a pressioni o richieste interne ed esterne di vario tipo, reagendo in vari modi, reprimendo per esempio le nostre emozioni perché considerate socialmente inaccettabili, accumulando tensioni e preoccupazioni, oppure inserendo il cosiddetto pilota automatico, ci facciamo guidare cioè in modo automatico da pensieri e azioni.
Anche il dialogo con noi stessi, il modo in cui ci parliamo, può rappresentare una tremenda fonte di stress; come dimostrano gli studi di neuro linguistica, più utilizziamo parole negative parlando a noi stessi più contribuiamo ad aumentare i livelli di cortisolo nel sangue, e quindi a far crescere lo stress.
Lo stress è anche contagioso, ovvero si trasmette per esempio ai nostri compagni a quattro zampe. E’ stato dimostrato infatti che il cane percepisce i livelli di stress del proprio compagno umano, fino ad allineare i suoi livelli di cortisolo, reagendo in svariati modi.
La scelta perciò di concentrarci su quale può essere la nostra sfera di influenza diventa fondamentale: possiamo avere la responsabilità su alcune cose e su altre no.
Se ci focalizziamo su ciò di cui non abbiamo il controllo, su ciò che
non possiamo scegliere, decidere o fare, rischiamo di alimentare un tale e forte senso di impotenza che diventerà preludio di sentimenti di malessere anche forti.
Il senso di impotenza prolungato ci prosciuga, ci spegne e abbassa le nostre difese immunitarie e quindi aumenta la probabilità di ammalarci.
Possiamo adottare qualche strategia per non reggere il bicchiere per molto tempo fino a
paralizzarci quindi? Sì, imparando a sentire e ascoltare le nostre sensazioni, chiedendoci cosa ci
preoccupa e su cosa possiamo agire e su cosa no.
E’ importante organizzare del tempo per noi di qualità, impegnarci in attività che ci interessano e ci gratificano, lasciare da parte i fardelli che ci preoccupano e finalmente posare il nostro bicchiere.
Ringraziamo la Dott.ssa Raffaella De Vincentiis, psicologa e psicoterapeuta che, collabora con noi come la nostra persona di riferimento per tutto ciò che riguarda emozioni, fragilità e criticità della parte umana, nella relazione uomo-cane.
Grazie per questo bellissimo articolo contenente parole preziose e tanti spunti di riflessione
Vi salutiamo con una domanda: per il cane sarà diverso lo stress?

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